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Lo stato dell’arte italiano in termini statistici al 2019

Conoscere una nazione significa avere gli strumenti per poter quantomeno ipotizzare la crescita e gli avvenimenti socioeconomici che la caratterizzeranno in futuro. Si tratta di informazioni molto utili per comprendere lo stato dell’arte generale o per settore di interesse. Quello che vogliamo fare in questo articolo è per l’appunto darvi qualche indicazione di cosa è l’Italia oggi, lo stato dell’arte, il settore maggiormente in crescita e una breve previsione di come si concluderà l’anno.

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La popolazione italiana

L’italia è una repubblica parlamentare geograficamente posta nell’Europa meridionale. La popolazione italiana consta di circa 60 milioni e mezzo di individui e la sua capitale è Roma.

Questi numeri fanno si che l’Italia sia il quarto paese europeo per popolazione con una densità demografica di circa 199,90 abitanti a km2. Se questo vi dice poco possiamo riassumerlo dicendo che si tratta del maggiore paese a densità per kilometro quadrato d’Europa. Negli ultimi anni la popolazione si è distribuita in una fascia anziana molto alta (con un indice di 161,5 circa) ed un tasso di fecondità estremamente basso.

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La popolazione diventa sempre più multietnica grazie o a causa del fenomeno dell’immigrazione: i numero di immigranti stranieri regolari è circa l’8,3% della popolazione del quale il 22,9% di origine rumena, il 9,3% albanese e l’8,7% marocchina. Per quanto riguarda gli stranieri irregolari invece i dati non sono ancora certi.

Per quanto riguarda il credo religioso c’è una buona uniformità. L’Italia è per costituzione uno stato laico ma, vista la prossimità geografica con lo Stato del Vaticano, il cattolicesimo è il credo maggiormente diffuso. I cittadini italiani sono infatti a maggioranza cristiani cattolici: nel primo decennio del 2000 i dichiarati cattolici erano l’87% circa di cui il 30% praticante contro un 18,5% agnostico o ateo. L’organizzazione clericale in Italia è estremamente articolata e molto diffusa: si contano 225 diocesi ed un ordinariato militare. 

Le percentuali di professanti sono inoltre una parte molto attiva, assieme alle autorità ecclesiastiche, per quanto riguarda i grandi temi sociali. Questo prevede un’influenza molto forte seppur non esplicitamente diretta della Chiesa sullo stato italiano.

Grado di istruzione italiano

Un altro elemento da considerare è il grado ed il livello di istruzione della popolazione italiana. In Italia il numero di diplomati di età compresa tra i 25 e i 65 anni è pari al 61,7% nel 2018 (in crescita di 0,8% rispetto al 2017).

Un dato tristemente basso rispetto alla media europea che si attesta sul 78,1% nel 2018 e in costante crescita. I laureati sono meno di due su dieci ovvero il 19,3% contro i tre su dieci della media europea( il 32,3%). 

Il settore in maggior sviluppo in Italia: il turismo

La scelta di studiare meno, possibilmente prediligendo istituti  pratiche come l’alberghiero è dovuto al fatto che il settore turistico sta cambiando in maniera profonda in Italia.

Il turismo in Italia è il settore in maggiore crescita negli ultimi anni. A partire del lontano 204 si è registrato un costante aumento di presenze nel Bel Paese con questa classifica di preferenze regionali relative al 2018:

  • Puglia 34.770.000 pernottamenti;
  • Romagna 26.133.000;
  • Toscana 25.298.000;
  • Trentino Alto Adige 21.981.000;
  • Calabria 9.499.000;
  • infine il Veneto con9.246.000.

Nonostante durante il 2019 ci sia stato un calo diffuso il trend di referenza per l’Italia si conferma con questi dati: -1,1% di turisti italiani e-0,8% di turisti stranieri.

Prospettive economiche italiane nel breve termine

A fine 2019 si prevede che il Pil (prodotto interno lordo) italiano possa crescere dell’ 0,3%, in netto rallentamento rispetto ai due anni appena passati ma in linea con l’attuale situazione politico-economica. Inoltre, la domanda interna al netto delle scorte fornirebbe l’unico contributo positivo alla crescita del Pil (0,3 punti percentuali), mentre l’apporto della domanda estera netta e quello della variazione delle scorte risulterebbero nulli, quindi non andrebbero ad influenzarlo.

In percentuale minima ma comunque in crescita è aumentata anche la spesa delle famiglie ma sempre in leggero rallentamento rispetto alla crescita degli anni precedenti. In rallentamento anche i ritmi produttivi con conseguenze evidenti sul mercato del lavoro dove continua ad aumentare il precariato, diminuendo il tasso di disoccupazione in maniera significativa ma temporalmente limitata. Molto meglio quanto si prevede per il settore turistico: si stima che nel 2020, fiduciosi di condizioni climatiche meno avverse del 2019 ci sia una crescita dell’indotto turistico di almeno il 2% in più rispetto a quest’anno.

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